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Negli ultimi anni sono aumentate le amministrazioni che hanno re-internalizzato i servizi di pulizia, una tendenza che pone degli interrogativi sulla qualità del servizio reso, sulle garanzie rispetto a quanto l’Europa richiede in termini di sostenibilità ambientale e di tutela...
Negli ultimi anni sono aumentate le amministrazioni che hanno re-internalizzato i servizi di pulizia, una tendenza che pone degli interrogativi sulla qualità del servizio reso, sulle garanzie rispetto a quanto l’Europa richiede in termini di sostenibilità ambientale e di tutela della concorrenza e sulla adeguata qualificazione del personale impiegato. Del valore dello sviluppo di una Cultura del Pulito e dei nuovi bisogni in termini di igiene si parlerà a CleaningPiù, l’1 febbraio alle 9:30.
PA e taglio dei costi
La re-internazionalizzazione è stato il grande tema affrontato in occasione del workshop “INDIETRO TUTTA. Il ritorno della re-internazionalizzazione delle pulizie e i rischi per la qualità e la sostenibilità del servizio”, tenutosi il 10 novembre in occasione di Ecomondo. Il mondo delle associazioni del settore delle pulizie si è incontrato per fare il punto su un tema di grande attualità, che rischia di compromettere la qualità dei servizi di pulizia negli ambienti della pubblica amministrazione: scuole, uffici, ospedali e luoghi pubblici generalmente frequentati da molte persone. Il workshop è stato voluto e promosso dal TIPS – Team Interassociativo delle Imprese di Pulizia, costituita da AFIDAMP e da diverse altre associazioni legate al mondo della pulizia professionale. L’incremento della re-internazionalizzazione dei servizi di pulizia nella PA comporta un rischio reale di abbassamento della qualità del servizio stesso, spesso eseguito da personale non preparato adeguatamente e non competente in materia. Se è evidente che per gli uffici pubblici si tratta di una necessità legata prevalentemente al taglio dei costi, è anche vero che spesso i servizi eseguiti da personale non specializzato non permettono di essere controllati e verificati. E la mancanza di controllo genera incuria e scorretta gestione. Inoltre le associazioni di categoria sottolineano anche il rischio legato a un meccanismo che rischia di penalizzare la libera concorrenza. Come sottolineato durante la sessione, collaborare con le strutture pubbliche è possibile, ma sono loro stesse a doversi affidare a operatori qualificati per i servizi di pulizia, partner affidabili e specializzati per gestire il tema dell’igiene in tutte le sedi.
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