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Identificata l'azienda da sottoporre a controllo biologico si è sviluppato un protocollo operativo necessario per la corretta gestione degli inoculi di antagonisti delle tignole.
Fase 1: Studio storicità dell’infestazione
La prima fase, necessaria per identificare la corretta quantità di inoculi, è stata lo studio delle catture rilevate nell’anno precedente delle tignole. Si sono così identificati i valori di cattura di ogni singola postazione di monitoraggio e si sono evidenziate le aree dove le catture risultavano maggiori e l’andamento dell’infestazione all’interno del sito.
Fase 2: Sopralluogo preliminare
Nella seconda fase si sono valutate, le criticità strutturali, di pulizia e di infestazione presenti nel sito al fine di individuare le zone oggetto di inoculo, oltre a identificare delle aree bianche, dove eseguire dei controlli di efficacia del trattamento biologico messo in atto. Una volta identificate le aree si è provveduto a sviluppare, di concerto con l’Azienda Alimentare il piano d’intervento.
Fase 3: Inoculo di antagonisti
Nella terza fase, sviluppata nell’arco di 6 mesi, si è provveduto ad eseguire l’inoculo degli antagonisti ogni 15 giorni, utilizzando sia Habrobracon hebetor che Trichogramma evanescens. Si è provveduto ad eseguire contestualmente dei monitoraggi settimanali delle postazioni a feromoni per valutare il grado d’infestazione con lo scopo di eseguire, se necessario delle Azioni Correttive. Durante il periodo di prova sì è provveduto ad utilizzare per degli inoculi un numero maggiore di antagonisti naturali, che hanno permesso di identificare la corretta quantità di parassitoidi da utilizzare in funzioni delle dimensioni aziendali e al grado di infestazione presente. Contestualmente sono stati eseguiti delle prove di efficacia mediante Bio-Test.
I Risultati con il Controllo Biologico
Al termine del primo anno di inoculi si è potuto rilevare una diminuzione significativa delle catture di infestanti (tignole) rispetto alle catture rilevate nello stesso periodo dell’anno precedente, andando a identificare la corretta quantità di inoculo da applicare per unità di superficie in funzione del grado d’infestazione.
Oltre al dato sopra evidenziato si è potuto anche identificare come nella stagione 2022 si era dovuto intervenire nella struttura con 9 trattamenti adulticidi al fine di contenere la presenza d’infestazione, mentre con l’inoculo di insetti utili si è ridotto il numero a due interventi, necessari solo nella prima fase, ovvero fino a quando non si sono definite le corrette quantità di insetti utili da inoculare.
Conclusioni
Il sistema da mettere in atto è certamente più complesso rispetto ai soli trattamenti adulticidi, ma rientra pienamente nel concetto dell’Integrated Pest Management (IPM), in un’ottica di vera sostenibilità del settore, in quanto garantisce un profitto sia per le Aziende di Pest Control (monitoraggio e inoculo di insetti utili) sia per le Aziende Alimentari (diminuzione dei resi di prodotto), a cui si aggiunge una costante e progressiva diminuzione dell’utilizzo di biocidi garantendo sicurezza alimentare e sostenibilità.
Michele Ruzza, Consultant and Pest Management Advisor
Andrea Anelli, Consulente Tecnico
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